Abstract

Abstract:

Attraverso una serie di tre esempî lessicali tratti dal corpus lirico del trovatore Giraut de Borneil, attestato nella seconda metà del XII secolo, si mostrerà come il modulo lessicale del database TrobVers sia in grado di aiutare il filologo nelle operazioni di sintesi e di valorizzazione della varia lectio dei manoscritti. Tali casi esemplari aiuteranno a riflettere circa il rapporto tra l’applicazione dei nuovi strumenti informatici a tradizioni testuali ecdoticamente complesse e il metodo filologico, cercando di dimostrare che l’interfaccia digitale può aiutare nel difficile compito di coniugare la restitutio textus in termini neo-lachmanniani con la valorizzazione dei rapporti orizzontali e le redazioni lessicalmente significative delle differenti famiglie di manoscritti.

Abstract:

Some lexical examples from Giraut de Borneil’s lyric corpus (2nd half of the twelfth century) will show how textual scholarship may benefit from the database TrobVers, especially in locating and assessing the manuscript variants. Some cases in point will help shed new light on the relationship between the application of humanities computing to complex instances of textual transmission and broad methodological issues in textual scholarship. The essay argues that the digital interface may help bridge the gap between the neo-Lachmannian recensio and the necessary consideration of contamination and other forms of lexical innovation in the various groups of MSS.

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