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Reviewed by:
  • Racconti
  • Stefano Giannini
Piero Chiara . Racconti. Ed. Mauro Novelli. Milan: Mondadori, 2007. xcv + 1781 pages.

Dopo il volume dedicato ai romanzi (Tutti i romanzi, a cura di M. Novelli, Mondadori, 2006), con l'uscita del volume dei Racconti, si completa con successo la ripubblicazione della narrativa dello scrittore luinese. In Racconti, Novelli riunisce per i lettori le maggiori raccolte pubblicate da Piero Chiara tra il 1959 ed il 1986 (anno della sua scomparsa): Dolore del tempo, Con la faccia per terra e altre storie, L'uovo al cianuro e altre storie, Sotto la sua mano, Le corna del diavolo e [End Page 252] altri racconti, Le avventure di Pierino al mercato di Luino, Viva Migliavacca! e altri 12 racconti, 40 storie negli elzeviri del Corriere, Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti. Il libro contiene inoltre i racconti sparsi, tre inediti e, in appendice, Itinerario svizzero, le prime prose di Chiara pubblicate originalmente nel 1950. Le raccolte sono complete con l'eccezione di Dolore del tempo, in quanto alcuni racconti dell'edizione originale sono stati ripubblicati da Chiara in raccolte posteriori; delle raccolte postume (in gran parte riproposizioni di racconti) Novelli dà accurato ragguaglio nell'esaustiva bibliografia che amplia ed aggiorna la precedente di Tutti i romanzi.

Con il profilo critico (xi-xlvi) Novelli illustra l'ambizioso autoritratto d'artista che Chiara, attraverso gli anni, aveva meticolosamente preparato con i suoi racconti e romanzi. Nelle sue pagine, il curatore descrive inizialmente l'elaborato progetto narrativo dello scrittore, partendo da Dolore del tempo (di cui Novelli sottolinea sia la natura a volte acerbamente sentimentale e descrittiva, che la posizione fondante per le prime prove di vivacità narrativa) fino alle tappe fondamentali di Con la faccia per terra, il momento della inoculazione anti-autobiografica, e dell'Uovo al cianuro, il momento della dichiarazione d'intenti del progetto di "un lungo e incompiuto romanzo" che Chiara vuole completare nel prosieguo della sua attività di narratore. La tensione autobiografica prosegue passando attraverso i romanzi della seconda metà degli anni settanta e i primi ottanta e ancora con i racconti delle Avventure di Pierino al mercato di Luino; ma con un distinguo, che il curatore (citando Chiara) ricorda: a questo punto per lo scrittore si deve parlare di "confessioni implicite che ogni poeta e ogni narratore deposita nelle sue opere" (xxii-xxiii).

Acquisite e consolidate le importanti valutazioni critiche, già fruttuosamente indicate nel primo Meridiano, che avvicinano Chiara ai grandi nomi del novecento italiano ed europeo (a cui sono aggiunti Dostoevskij, indicato con ammirazione da Chiara in una nota del suo zibaldone Sale & Tabacchi; e la citazione di un perspicace giudizio di Giovanni Raboni su Chiara [xxxix]), Novelli prosegue nell'analisi dell'opera chiariana richiamando all'attenzione dei lettori l'alto valore della narrazione breve nella tradizione letteraria di cui l'autore, "formidabile novelliere" (xi), è uno dei vertici. Il pregio maggiore della elegante introduzione è l'orientamento dato ai lettori nella solo apparentemente lineare produzione novellistica dello scrittore luinese, attraversando le raccolte con la delineazione dei temi ricorrenti: la controfigura autobiografica, l'"affarismo spregiudicato" nelle attività economiche e imprenditoriali, l'interesse per il furto e ciò che sopravvive al confine tra legalità e illegalità, i religiosi, il fascismo, i drammi identitari, fino alla felicissima intuizione della comprensione artistica del freddo, che Novelli giustamente considera uno dei "personaggi più efficaci" dei racconti (xlii). Nell'elaborazione di questi temi, Novelli valorizza l'immagine di uno scrittore dall'occhio ironico, che guarda "[s]otto la vernice del ridicolo," e con il riso "bersaglia lo scarto tra realtà e apparenze sociali" (xxv) per le sue disanime della varietà della vita. Novelli inquadra un Chiara eccelso raccontatore di vite fatte di particolari; un raccontatore capace di togliere a quegli aspetti minimi la "patina della [End Page 253] banalità" (xliii) per portare i lettori, proprio in forza di questa capacità di lettura, ad una più intima partecipazione allo svolgersi dei fatti che racconta. Solo se osservata con la sua disposizione attenta alla registrazione e alla rielaborazione degli elementi minimi dell'esistenza, la normalità apparente rivela all'improvviso la novità, la novella.

Per le "Notizie sui testi" (1623-1730), Novelli ha studiato, con lo stesso scrupolo dedicato a Tutti i...

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