Il castone e la gemma: sulla tecnica poetica di Sidonio Apollinare

M Onorato - 2016 - torrossa.com
M Onorato
2016torrossa.com
Questo volume segna l'approdo di un iter di ricerca che deve molto all'impulso di due studi
ormai imprescindibili non solo per gli specialisti di Sidonio Apollinare, ma anche per i cultori
della letteratura tardoantica in genere: Furtiva lectio (1979), il saggio di Isabella Gualandri
che, oltre ad aver inaugurato una lunga e tuttora incompiuta fase di revisione dei capisaldi
dell'ars del Lugdunense, ha il merito di una magistrale ricognizione della veste linguistica
delle opere sidoniane (e, in particolare, dell'epistolario), e The Jeweled Style (1989), la …
Questo volume segna l’approdo di un iter di ricerca che deve molto all’impulso di due studi ormai imprescindibili non solo per gli specialisti di Sidonio Apollinare, ma anche per i cultori della letteratura tardoantica in genere: Furtiva lectio (1979), il saggio di Isabella Gualandri che, oltre ad aver inaugurato una lunga e tuttora incompiuta fase di revisione dei capisaldi dell’ars del Lugdunense, ha il merito di una magistrale ricognizione della veste linguistica delle opere sidoniane (e, in particolare, dell’epistolario), e The Jeweled Style (1989), la fondamentale monografia di Michael Roberts sul rinnovamento estetico e tecnico della poesia latina della Spätantike. Se è apparsa subito stimolante la prospettiva di uno scandaglio della facies espressiva dei carmi di Sidonio che, sulla scorta della brillante opzione metodologica della Gualandri, mirasse a individuare i riflessi linguistici di un precipuo modo di intendere l’atto della scrittura letteraria, non meno densa di aspettative è sembrata la verifica della proposta ermeneutica di Roberts attraverso un riesame della struttura dei componimenti del poeta galloromano. I due versanti di indagine hanno infine trovato una convergenza che non può dirsi del tutto inattesa, giacché dal calibrato ordito dei componimenti di Sidonio si evince l’intento di racchiudere un apparato retorico e lessicale di straordinaria ricchezza entro un impianto che risulti altrettanto sfaccettato e che, con le sue perspicue partizioni, solleciti una fruizione ‘analitica’e ricettiva. La prima risultanza di rilievo è stata la sintonia soltanto parziale della poesia sidoniana con le coordinate delineate da Roberts nelle sue pur acute pagine sull’indulgenza della poesia tardoantica ad una composizione per quadri staccati1 in cui il continuo sfrangiarsi della trama espositiva denuncia un prevalente interesse per le soluzioni ‘di dettaglio’e per una meticolosa rifinitura formale delle parti, indizio di un manierismo pene-
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