Scrittura e Civiltà

S Panciera - 1977 - JSTOR
S Panciera
1977JSTOR
Le discipline archeologiche e l'epigrafia (che tra esse rientra per almeno un quarto della sua
composita natura) faranno bene a non considerare estranea ai propri interessi più diretti la
nascita di questa nuova rivista.«Rivolta non soltanto ai paleografi, ma a tutti coloro che
hanno in qualche modo rapporto con le testimonianze grafiche del passato», essa vuol
essere «innanzi tutto il luogo d'incontro e di confronto di nuove ricerche promosse da
studiosi appartenenti a diverse nazioni e provenienti da diverse discipline»(Presentazione …
Le discipline archeologiche e l'epigrafia (che tra esse rientra per almeno un quarto della sua composita natura) faranno bene a non considerare estranea ai propri interessi più diretti la nascita di questa nuova rivista.«Rivolta non soltanto ai paleografi, ma a tutti coloro che hanno in qualche modo rapporto con le testimonianze grafiche del passato», essa vuol essere «innanzi tutto il luogo d'incontro e di confronto di nuove ricerche promosse da studiosi appartenenti a diverse nazioni e provenienti da diverse discipline»(Presentazione, p. 7). La Rivista nasce dunque con una chiara vocazione interdisciplinare ed ha ben presente che, per l'età preclassica, classica e tardoantica, la paleografia, o meglio la storia della scrittura, è largamente debitrice all'archeologia quanto ai materiali di cui si serve. All'archeologo-ed all'epigrafista, a maggior ragione-l'obbligo di curare, per sua parte, che la propria preparazione sia adeguata anche a tale loro destino di scopritori e di editori di testimonianze della produzione scrittoria antica, di cui dovrebbero essere in grado di cogliere non solo il contenuto, ma anche, almeno, i più rilevanti aspetti grafici. Sarebbe del resto istruttivo (ma anche allarmante, credo) calcolare a puro titolo esemplificativo quanti errori nell'interpretazione di testi epigrafici annualmente si compiano per carenza negli editori di preparazione paleografica ed insieme di quante testimonianze che sarebbero importanti per la storia della scrittura, del pari ciascun anno e per la stessa ragione, i paleografi siano privati, sia perchè i documenti non sono pubblicati, sia perchè sono pubblicati in maniera che non ne consente una utilizzazione paleografica. Da responsabilità non piccole per questo insoddisfacente stato di cose non è esente d'altra parte la stessa paleografia, se si considera come storicamente si è venuta sviluppando e come, anche accademicamente, si è strutturata in passato. Ci sono comunque da qualche tempo indubitabili segni di volontà di rinnovamento che fanno meglio sperare da entrambe le parti e fa piacere constatare che proprio in tale direzione anche la nuova rivista sembra volersi muovere. L'avvio è dei più promettenti. I contributi contenuti in questo primo volume sono sette: E. Casamassima-E. Staraz,«Varianti e cambio grafico nella scrittura
JSTOR