- Guarnerius Teutonicus nel necrologio di Santa Maria di Reno
L'obito di Guarnerius Teutonicus nel necrologio renano
Prima dell'Yrnerius con il quale è rimasto celebre nei secoli—un antroponimo che risale al tardo secolo XII1—, i contemporanei e i posteri hanno appellato Irnerio2 nei modi più diversi, ma prevalentemente con le forme Guarnerius, Garnerius, Wernerius [End Page 23] e Warnerius3 seguite talvolta da de Bononia, Bononiensis o Teutonicus come specificazione topica. In particolare, il giurista è indicato come Garnerius/Guarnerius Theutonicus/Teutonicus4 in tre glosse,5 in una Summa quaestionum canonistica del tardo secolo XII6 e, probabilmente, nell'obituario dei canonici regolari di San Vittore di Parigi.7 Un Guarnerius Teutonicus compare inoltre nel necrologio di Santa Maria di Reno, una canonica [End Page 24] regolare fondata, come molte altre canoniche regolari in Italia e in Europa, negli anni al tramonto del secolo XI o nei primi lustri del secolo XII: i primi riferimenti nella documentazione risalgono ai privilegi dell'arcivescovo di Ravenna Gualterio, del vescovo di Bologna Enrico e di Innocenzo II, tutti del 1136 (presumibilmente quello petroniano, certamente gli altri due). Nel necrologio, in data 13 settembre, si legge:
O. Guarnerius Teutonicus. O. magister Petrus conversus Sancte M. in Portu. A.D. M.CC.VIIII. O. domina Iulitta uxor Alberti de Turcli de qua habuimus XX. sol. bon. O. Petrus Caballus pro quo habuimus pallium unum.8
Se prima si scrive il calendario e poi i nomi dei defunti che si vogliono ricordare nella preghiera, tra le centinaia di mani che operano sul necrologio renano in un arco di tempo compreso tra il XII e il XV secolo,9 la più antica è evidentemente quella che ha vergato le date e, probabilmente, otto obiti.10 Personalmente, ritengo peraltro che quello giunto sino a noi sia il necrologio originale della comunità canonicale: l'unico necrologio renano, dalle origini fino alla copia richiesta dal beato Stefano da Siena tra [End Page 25] il 1419 e il 1433.11 In questo caso, l'amanuense che ha vergato il calendario potrebbe aver operato sul necrologio per un certo tempo, e nello stesso periodo un'altra mano o altre mani potrebbero aver scritto uno o più obiti. La notizia del decesso di Guarnerius Teutonicus potrebbe perciò essere stata scritta da una mano diversa tra un obito e un altro aggiunto dalla mano del calendario oppure quella mano potrebbe aver inserito in rapida successione gli otto obiti e il ricordo della morte di Guarnerius Teutonicus potrebbe essere stato aggiunto a breve distanza di tempo da un'altra mano: in entrambi i casi questa mano potrebbe essere molto vicina nel tempo alla stesura del calendario. Si potrebbe anche ipotizzare che questo sia il necrologio originale e che, tuttavia, non risalga al tempo della fondazione, ma comunque ai primi lustri del secolo XII: nel caso, chi scrisse il calendario poté indicare contestualmente i nomi di tutti i precedenti morti che meritavano di essere menzionati per lo speciale rapporto intrattenuto con la canonica regolare e, in seguito, un'altra mano poté inserire l'obito di Guarnerius Teutonicus.
Qualora, invece, si sostenesse, come è stato fatto, che il necrologio fu preceduto da un altro, perduto, trascritto in questo,12 bisognerebbe pensare a un primo necrologio, con meno di una decina di obiti, che si ritenne non adeguato alle esigenze dei canonici e fu perciò copiato e abbandonato: ciò che appare piuttosto inverosimile. Secondo tale ipotesi, tutte le mani che non [End Page 26] sono quella del calendario—il cui terminus ante quem sarebbe in questo caso il 1141 (in data 28 maggio l'obito di Clariça, scritto dalla mano del calendario, è infatti collocato prima ed è dunque probabilmente anteriore a quello del cancelliere Aimerico, scritto da un'altra mano e di sicura datazione in quell'anno), e che potrebbe peraltro collocarsi anche molto più indietro nel tempo—avrebbero operato direttamente su questo manoscritto, scrivendo presumibil-mente appena giungevano le notizie dei decessi, e l'obito di Guarnerius Teutonicus sarebbe stato inserito, presto o a distanza di tempo, dopo gli obiti vergati dalla mano del calendario. L'alternativa, forse ancor più inverosimile, è che gli obiti del necrologio più antico siano stati trascritti da diverse mani...