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  • Purgatorio 32:Dante apocalittico
  • Renzo Bragantini* (bio)

Oltre che tra i più complessi e disputati del poema, il penultimo canto del Purgatorio è, con 160 versi, il più esteso della Commedia, e fa parte di un vasto blocco dedicato all'esperienza del Paradiso terrestre (Purg. 28–33). Il fiotto narrativo ininterrotto è riscontrabile negli incipit dei singoli canti, che si presentano infatti come esplicite suture, piuttosto che come veri e propri "attacchi":

Cantando come donna innamoratacontinüò col fin di sue parole (Purg. 29.1–2);

Quando il settentrïon del primo cielo[…]fermo s'affisse, la gente veracevenuta prima tra 'l grifone ed esso,al carro volse sé come a sua pace (30.1–9);

«O tu che sè di là dal fiume sacro »,volgendo suo parlare a me per punta,che pur per taglio m'era paruto acroricominciò, seguendo sanza cunta […] (31.1–4);

Tant' eran li occhi miei fissi e attentia disbramarsi la decenne sete,che li altri sensi m'eran tutti spenti (32.1–3);

'Deus, venerunt gentes', alternandoor tre or quattro dolce salmodia,le donne incominciaro, e lacrimando (33.1–3). [End Page S-16]

Se non la specificità del fatto, l'insistenza protratta su tale continuità, innescata da una serie fittissima di eventi, è piuttosto eccezionale nella Commedia, e la cosa, si vedrà, può avere riflessi sull'esegesi di alcuni punti di primaria importanza.

Totalmente attratto dalla doppia fascinazione emanante dagli "occhi rilucenti" (Purg. 31.119) e dalla "seconda bellezza" (31.138) del riso di Beatrice, Dante viene invitato a distogliersene dal richiamo delle tre virtù teologali. Non appena—a fatica, perché l'intensità luminosa procedente da Beatrice gli ha sottratto l'uso della vista—gli occhi del pellegrino sono in grado di percepire altri oggetti, Dante vede il corteo trionfale (la processione descritta a Purg. 29.64–150) poggiare verso destra, tenendo il volto alla luce solare e ai sette candelabri fiammeggianti.1 Le quattro virtù cardinali e le tre teologali si dispongono ai lati delle due ruote del carro, mosso con perfetto equilibrio dal grifone, "sì, che però nulla penna crollonne."2 Dante, Matelda (che sarà nominata per la prima e unica volta solo a Purg. 33.119) e Stazio si pongono anch'essi vicino alla ruota destra. Mentre l'intera processione attraversa la foresta, deserta per il peccato di Eva, un canto angelico regola i passi (32.28–33). Percorso un certo spazio Beatrice scende dal carro. Tutti mormorano "Adamo" e circondano una pianta i cui rami sono totalmente spogli, e la cui chioma, in analogia con quanto occorre nella cornice dei golosi (Purg. 22.133–35), si allarga sempre più verso la sommità (32.34–42). Alle lodi al grifone, che non incide col suo becco sul legno, l'animale risponde che tale atto è conforme alla necessità di preservare ogni principio di giustizia;3 dopodiché attacca il timone del carro all'albero. Tale gesto procura lo sbocciare improvviso di fiori sui rami fino a quel momento spogli (Purg. 32.43–60).4 [End Page S-17] Dante non riesce ad afferrare il senso (con riferimento alla tessitura verbale), né è in grado di ascoltare la melodia (per la sua sovrumana bellezza) che viene intonata dagli astanti; cade in un sonno profondo da cui lo risveglia Matelda e chiede dove sia Beatrice.

Ne ha risposta che essa siede sulla radice dell'albero appena rinnovato, in compagnia delle sette virtù, mentre il resto della processione si è mosso verso il cielo, dietro il grifone (Purg. 32.61–93). Beatrice, dopo aver annunciato al poeta che il suo soggiorno nella selva dell'Eden sarà breve, perché egli sarà con lei cittadino della Roma celeste, lo ammonisce a prestare massima attenzione a quanto sta per accadere, perché quanto ne scriverà sia di insegnamento al mondo "che mal vive" (Purg. 32.103). Improvvisamente cala un'aquila che dapprima rompe la scorza dell'albero, privandolo dei fiori e delle foglie appena comparse, poi fa traballare il carro, che si piega come un'imbarcazione mossa alternativamente dal lato di sottovento e di sopravento (Purg. 32.109–117). Un secondo animale, una volpe di orribile magrezza, si avventa contro il fondo del carro ma è messa in fuga da Beatrice...

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