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MLN 119.1 (2004) 1-36



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Il ciclo di ritratti affrescati di Cittadella:
appunti sulle fonti letterarie *

Renzo Bragantini
Università di Udine


Premetto che in questo saggio, come chiarito dal titolo, discuto solo del ciclo di ritratti (ma il termine, come si vedrà, vale stricto sensu per pochi casi; per gli altri userò designazioni neutre), femminili e maschili, di committenza malatestiana, databile con certezza, per fattori interni, a un periodo compreso tra il 1504 e il 1509. La prima data è quella dell'ingresso a Cittadella di Pandolfo Malatesta, spodestato dalla sua signoria di Rimini per opera del duca Valentino nel 1500, e accolto da Venezia, che subentra nel 1503 al dominio borgiano, nel territorio della Repubblica; la seconda quella dell'ab [End Page 1] bandono della città da parte dello stesso Pandolfo (ma sarà presumibile un completamento del ciclo non oltre la seconda metà del 1505). Non tratto della decorazione affrescata precedente, di committenza sanseveriniana; decorazione sì ampia e importante, ma priva, almeno nello stato in cui ci è giunta, per la sua fisionomia sostanzialmente ornamentale, di quei caratteri di continuità narrativa e coerenza iconografica che caratterizza invece l'insieme qui indagato. 1

Una chiara leggibilità del ciclo affrescato occupante il piano nobile del recentemente restaurato Palazzo Pretorio di Cittadella (fig. 1) è resa ardua da una serie di fattori: 2 il disuguale stato di conservazione delle teste (quando non, addirittura, la loro scomparsa), la talora difficile, in alcuni casi impossibile, decifrazione dei cartigli indicanti i nomi dei personaggi, il riassetto della struttura interna dell'edificio, che rende meno perspicui i collegamenti tra le parti, soprattutto, naturalmente, per ciò che riguarda il delicato nesso tra figure femminili e maschili. Partendo dai dati sicuri, cercherò di stringere nel cerchio di alcune ipotesi plausibili tanto le identità di alcuni dei personaggi effigiati, quanto, ed è il punto più arduo, su cui persistono ampi margini di dubbio, il collegamento tra le parti: ciò che potrà forse facilitare l'individuazione del progetto iconografico del ciclo, e dei testi che ne hanno determinato l'esecuzione. Ma va subito precisato che i due momenti sono necessariamente interdipendenti, e che maggiore verosimiglianza, anche per l'identificazione dei personaggi, avrà l'ipotesi che faccia emergere, se non un sistema rigoroso, una qualche coerenza. Altrettanto vale sul piano dei testi che si può pensare abbiano guidato la realizzazione della compagine: anche in questo caso più alta possibilità di tenuta avrà l'ipotesi dotata del maggior coefficiente di economia. Più persuasivo sarà insomma l'aggancio al testo che consentirà il reperimento del maggior numero di episodi e personaggi sicuri, o sicuramente identificabili, del ciclo, pena la minore compattezza del sistema (tanto nell'ordito narrativo del ciclo quanto nel procedimento argomentativo). Va precisato che il principio di economia, invocato sul piano del metodo per il [End Page 2]



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Figura 1
Pianta del piano nobile di palazzo Pretorio


momento della produzione, vige, sul piano della prassi, anche per quello della fruizione: è difficile ammettere un ciclo di immagini che lasci l'osservatore in balìa di segni contrastanti, senza un filo rosso che gli consenta di orientarsi con agevolezza verso un senso incanalato dai testi implicati. 3 Ma occorre dire sin dall'inizio che, anche se un testo decisamente da privilegiare esiste (anticipo che si tratta dei Triumphi petrarcheschi), esso non sembra essere in grado da solo di illuminare tutto l'insieme, neppure nello stato lacunoso in cui ci è giunto. Sicché dovrà supporsi, alla base del ciclo, la presenza di chi è [End Page 3] in grado di risalire a più fonti, anche se tra loro per molti versi omogenee: verosimile, sulla base di quanto oltre detto, che possa trattarsi di personaggio dotato di buona cultura umanistica, ma non digiuno di testi volgari. Più precisamente, sforzandosi di scalare le singole responsabilità, si dovrà probabilmente pensare a una inventio (indicazione, non si sa quanto specifica nel caso in questione) da far risalire alla committenza; a una dispositio (ordinamento delle sequenze in funzione del programma di base) che richiede l'intervento di una o più figure di mediazione...

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