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Dalla biblioteca medievale del Sacro Convento di Assisi alla Franciscan Institute Library : Storia di un codice e di una biblioteca In occasione di un mio breve soggiorno presso la S. Bonaventure University nel luglio 2006 ebbi occasione di visionare alcuni dei numerosi codici conservati presso la Library. La mia attenzione si concentrò su un manoscritto, alla cui prima apertura mi risultò evidente la provenienza dalla biblioteca del sacro convento di Assisi, dove si trovava fin dal secolo XIV. Lo dimostrano i segni, che si riscontrano con assoluta regolarità in calce al recto della prima carta e al verso dell’ultima d’ogni fascicolo. Tali segni sono costituiti dalla numerazione progressiva del fascicolo in cifre romane, iscritte in un cerchio costituito da quattro serpentine disposte a forma di croce e intervallate da tre punti, uno nero e due rossi. Altra chiara indicazione della provenienza del codice è la trascrizione – iscritta in un rettangolo e posta regolarmente sul margine basso del verso dell’ultima carta d’ogni fascicolo – della parola iniziale della pagina successiva, cioè la prima del fascicolo seguente, evidentemente per evitare scambi nella rilegatura, come pure soppressioni o sottrazioni . Sono questi appunto i segni che fra Giovanni di Iolo scrisse di suo pugno su ogni codice della biblioteca nel preparare con grande accuratezza l’inventario, che venne approntato nel 1381. Ma chi era Giovanni di Iolo? La prima notizia su di lui lo testimonia studente a Parigi nel 1357. Dal 1358 è documentato come membro della comunità del sacro convento d’Assisi, dapprima come guardiano, poi come sacrista (1370) e infine, dal 1377 al 1383, come armarista, cioè responsabile dell’armarium, contenente i codici della biblioteca, dunque come bibliotecario . In tale ruolo s’interessa del lavoro di riparazione dei libri e della loro sistemazione nella riorganizzata biblioteca, che venne distinta in due librariae: quella secreta, riservata ai frati, e quella publica, cioè aperta alla consultazione esterna. Gli ultimi anni della sua vita furono travagliati da un’inchiesta a suo carico: forse sottrazione di codici e uso distorto del denaro. 405 Franciscan Studies 65 (2007) 17.Pellegrini2.indd 405 12/5/07 20:39:15 Luigi Pellegrini 406 Dopo un’ultima testimonianza nel 1384 come discreto del convento – ruolo che lo mostra ormai scagionato dalle accuse a suo carico – fra Giovanni scompare dalla scena. Il frate era stato probabilmente coinvolto dai torbidi che in quegli anni travagliavano Assisi e forse costretto ad abbandonare la città, dove Guglielmino di Carlo aveva imposto la sua dittatura nel contesto dell’avvio dello scisma d’occidente: la contrapposizione tra Urbano VI e Clemente VII aveva coinvolto anche Assisi e Perugia, o meglio ciascuna delle due città rivali aveva strumentalizzato l’una o l’altra delle opposte fazioni ecclesiastiche a sostegno della propria parte . Il nostro codice si trovava dunque nella biblioteca assisana nel 1381 e con tutta probabilità era stato commissionato per quella biblioteca e prodotto dalla scriptorium dello stesso convento. I primi prodotti di tale scriptorium risalivano alla metà del secolo XIII, anni nei quali era stato realizzato il codice che contiene la prima raccolta degli scritti di frate Francesco, un omaggio di altissimo valore documentario alla memoria del santo . Il codice contiene numerosi testi, i contenuti di gran parte dei quali fanno supporre la loro collocazione nella sacrestia della basilica, ormai completamente realizzata nelle sue due monumentali strutture: l’inferiore e la superiore . Forse proprio la raccolta di codici della sacrestia costituì il primo nucleo della biblioteca conventuale. Uno splendido esempio di antica biblioteca conventuale Accanto alla tomba di san Francesco e la basilica predisposta per accoglierne le spoglie era stata ben presto costituita una notevole comunità minoritica e presso di essa fra Elia aveva organizzato il centro dirigenziale dell’Ordine. La tomba del santo divenne in breve tempo meta di pellegrinaggi e ad essa confluivano frati Minori provenienti dalle varie regioni del mondo allora conosciuto, dove erano sorte le sedi minoritiche, organizzate all’interno delle diverse e numerose circoscrizioni territoriali . L’importanza 1 Per la documentazione su fra Giovanni di Iolo vedi C. Cenci, Bibliotheca manuscripta ad sacrum conventum Assisiense, Il miracolo di Assisi. Collana storico-artistica del sacro convento di S. Francesco – Assisi, 4 (Assisi 1981), 29-31. 2 Vedi in proposito L...

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