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Reviewed by:
  • Italian Women Poets of the Twentieth Century
  • Elisa V. Liberatori Prati
Catherine O’Brien, Italian Women Poets of the Twentieth Century. Dublin: Irish Academic Press, 1996. 311 pp.

Dal suo osservatorio europeo, l’Università di Cork, Catherine O’Brien presenta al pubblico di lingua inglese una ricca scelta dall’ opera di undici poetesse italiane contemporanee—sette delle quali viventi—di cui propone l’italiano con traduzione inglese a fronte. Le autrici incluse nella raccolta sono Antonia Pozzi (1912–1938), Daria Menicanti (1914–1995), Margherita Guidacci (1921–1992), Biagia Marniti (1921–...), Maria Luisa Spaziani (1924–...), Amelia Rosselli (1930–1996), Alda Merini (1931–...), Jolanda Insana (1937–...), Biancamaria Frabotta (1946–...), Vivian Lamarque (1946–...) e Patrizia Valduga (1953–...). I1 panorama cronologico va dal secondo dopoguerra a oggi: soltanto la raccolta poetica postuma di Antonia Pozzi, infatti, è precedente (1939)—fu data alle stampe dal padre a un anno dal suicidio. Nonostante un atteso prevalere dell’introspezione, la scelta antologica tra le tematiche poetiche delle autrici tocca argomenti quali nord/sud, città/campagna, oltre alle problematiche femminili dell’ultimo cinquantennio. L’antologia è segno di rinnovata attenzione del mondo anglosassone per la poesia italiana al femminile, interesse che però, anche recentemente, pareva accentrarsi sulla più nota e straordinaria produzione rinascimentale (Gaspara Stampa, Selected Poems, 1994, trad. L. A. Stortoni e M. P. Lillie; Women Poets of the Italian Renaissance: Courtly Ladies and Courtesans, 1997, trad. L. A. Stortoni, entrambe raccolte edite dalla Italica Press di New York; l’opera di Veronica Franco è attesa per i tipi della University of Chicago, nella collana “The Other Voice in Early Modern Europe,” curata da M. L. King e A. Rabil, Jr.). Per quanto riguarda il panorama contemporaneo, invece, tra le traduzioni disponibili quelle della Spaziani di Carol Lettieri e Irene Marchegiani Jones e, più recentemente, di Laura Anna Stortoni, quelle della Guidacci ad opera rispettivamente di Ruth Feldman e della stessa O’Brien, e quella della Merini di Pasquale Verdicchio. Italian Women Poets of the Twentieth Century supera questa frammentarietà e ha il merito di proporre una più agevole messa a fuoco complessiva del fenomeno poetico femminile.

Tra le motivazioni di questa sua fatica, la O’Brien menziona il quasi generale silenzio della critica nei confronti delle poetesse italiane, nonostante una presenza femminile di qualità in questo campo, almeno negli ultimi sessant’anni. Questa tradizionale mancanza di attenzione, e conseguentemente [End Page 252] di informazione, è tanto più vera per il pubblico anglofono, a cui l’antologia è destinata—si pensi che delle undici autrici proposte, soltanto Rosselli e Frabotta sono menzionate nella recentissima Cambridge History of Italian Literature. La traduzione che—avverte la O’Brien—è improntata a un criterio di “faithful rendition of the text,” rende l’antologia uno strumento utile anche per l’insegnamento “undergraduate.” Molto informate le schede biografiche e critiche che introducono ogni autrice, compilate con attenzione al contesto storico.

Elisa V. Liberatori Prati
The George Washington University
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