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Reviewed by:
  • L’Europa che comincia e finisce: la Sicilia. Approcci transculturali alla letteratura siciliana
  • Renato Ventura
Dagmar Reichardt , cur. L’Europa che comincia e finisce: la Sicilia. Approcci transculturali alla letteratura siciliana. Italien in Geschichte und Gegenwart 25. Frankfurt am Main: Lang, 2006. Pp. 446.

Nell'introdurre il presente volume, la curatrice, Dagmar Reichardt, sottolinea come l'approccio usato per la compilazione sia stato "multilaterale e dinamico" con l'intenzione di assumere una "prospettiva transculturale" (9). Queste due idee, che l'autrice ha mutuato dal concetto di terzo spazio elaborato da Homi K. Bhabha, sono riassunte nel titolo dove la Sicilia è sia centro che confine, modello paradigmatico di uno spazio transculturale dove s'incontrano Europa e Mediterraneo, il passato e il presente.

La prima parte, intitolata "Storia-Società-Scrittura", si apre con l'intervento di Michael Bersen, "Die Entstehung des lyrischen Subject in der Dichtung Giacomo da Lentinis" [La genesi dei soggetti lirici nella poesia di Giacomo da Lentini], che propone una interessante lettura della Scuola Siciliana, non quale imitatrice della poesia amorosa tradizionale di influenza occitanica ma al contrario, come produzione poetica altamente innovativa ed originale. Il secondo contributo è di Pasquale Hamel, che nel suo "Federico II e la Scuola Poetica Siciliana come progetto politico", ricollega la politica di una Sicilia [End Page 222] unificata di Federico II alla Scuola Siciliana. Nella poesia amorosa siciliana Hamel vede la ricerca federiciana di una lingua comune per il suo regno, che spiega del resto la ragione della sua scomparsa alla morte di Federico II. Anche l'archeologia trova spazio in questo volume pluridisciplinare, con il saggio di Alfredo Salerno e Marcello De Maria. Michael Studemubd-Halèvy, nel suo "Zwischen swei Welten: Juden unter Christen und Araben in Sizilien" [Tra due mondi: Gli ebrei in Sicilia tra i cristiani ed arabi], traccia la storia degli ebrei siciliani nel 1300 in una minuziosa ricerca di documenti di difficile reperibilità. Gli articoli che chiudono questa prima parte sono di Wolfgang Sahlfeld ("Gli ambienti letterari isolani nella narrative degli intellettuali tra Otto- e Novecento") e Norma Bouchard ("Writing Historical Trauma: Representations of Risorgimento in Verga, Pirandello, Lampedusa, and Consolo"). I due articoli tracciano un panorama della cultura siciliana in un periodo di cambiamenti politici e sociali, il primo attraverso la storia della Sicilia letteraria legata alla società dei caffè catanesi e palermitani; il secondo, elabora un percorso letterario che, partendo dalla svolta del Risorgimento, inteso quale "trauma" sociale e politico, trova tracce di questo trauma nella letteratura siciliana e nelle opere di Verga (I Malavoglia e Libertà), Pirandello (I vecchi e i giovani) e Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo), fino ad arrivare al Sorriso dell'ignoto marinaio di Vincenzo Consolo.

La seconda parte dell'antologia ha per titolo "Letteratura e Diversità" e include sei ricerche che spaziano dal sincretismo transculturale della Sicilia al concetto di ibrido. Dagmar Reichardt ("Die Geschichte des postkolonialen Siziliendiskurses zwischen literarischer Alterität und Identität" [La storia dei discorsi letterari postcoloniali in Sicilia tra alterità e identità]) traccia una storia della Sicilia attraverso gli autori Silvana Grasso, Giuseppe Bonaviri e Etta Scollo, elaborando il concetto di Sicilia quale "Paradigma Mundi" la cui identità transculturale deriva da innumerevoli dominazioni straniere. Natale Tedesco nel suo interessante saggio, "Due letterature allo specchio. Appunti sulle relazioni letterarie tra Sicilia e Spagna", delinea il rapporto tra le due culture, prendendo come simbolo Leonardo Sciascia e Amerigo Castro. Il contributo di Vincente Gonzáles Martin si basa invece sul rapporto specifico tra Don Chisciotte e la letteratura siciliana ("L'influsso spagnolo nella letteratura siciliana: Alcuni momenti della presenza del Don Chisciotte"). Nino Famà, nella monografia "Echi iberoamericani e realismo magico nella narrativa di Melo Freni", si occupa invece di sottolineare l'universalità dell'autore siciliano con un approccio degno di attenzione. Partendo dal dialogismo bachtiniano, i suoi romanzi "vengono elaborati [End Page 223] all'interno di parametri storico-sociali ben precisi [. . .] la Sicilia", ma dai suoi personaggi "si possono sempre estrapolare significati universali" (129). In "Ordnung und Chaos: Leonardo Sciascia schriftsellerische Identität und die französische Kultur" [Ordine e caos: L'identità di scrittore di Leonardo Sciascia e la cultura francese], Helene Harth analizza invece le opere letterarie di Sciascia dividendole in due...

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