Abstract

Nel saggio si vorrebbero evidenziare le modalità con cui Decameron e Corbaccio entrano in contatto, nella speranza di mettere in luce aspetti dell'attività scrittoria di Boccaccio, avvicinando così anche due opere che, per toni e stile, sembrano lontane. Gli elementi in comune sembrano rispondere a quattro modalità basilari: rinvii intertestuali; analogie tematiche; geminazioni di parti del Decameron e del Corbaccio dal medesimo sottotesto (Satira VI di Giovenale); nonché, da ultimo, l'utilizzazione dell'ars combinatoria, tipica del Boccaccio. In tale processo si proporrà una nuova lettura della novella di monna Sismonda (Dec. VII 8), che coinvolge soprattutto il personaggio della suocera.

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