Itinerarium Alexandri

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Itinerarium Alexandri, 2000torrossa.com
«La latinité de l'Itinéraire, à juger d'après le peu que j'en ai lu, me parait épouvantable. Mais
elle est mauvaise par la recherche, par un entortillement de phrases, accompagné de
l'impuissance de manier la construction d'après les vrais principes de la grammaire et de la
logique». Con queste parole aspre August Wilhelm Schlegd, scrivendo da Parigi a
Guillaume Favre il 24 ottobre 1817,* bolla «le styl latin... dépravé» dell'anonimo Itinerarium
Alexandri, pubblicato pochi mesi prima da Angelo Mai, che l'aveva scoperto in un …
«La latinité de l'Itinéraire, à juger d'après le peu que j'en ai lu, me parait épouvantable. Mais elle est mauvaise par la recherche, par un entortillement de phrases, accompagné de l'impuissance de manier la construction d'après les vrais principes de la grammaire et de la logique». Con queste parole aspre August Wilhelm Schlegd, scrivendo da Parigi a Guillaume Favre il 24 ottobre 1817,* bolla «le styl latin... dépravé» dell'anonimo Itinerarium Alexandri, pubblicato pochi mesi prima da Angelo Mai, che l'aveva scoperto in un manoscritto Ambrosiano, insieme aile Res gestae Alexandri Macedonis di Giulio Valerio, traduzione latina del cosiddetto Romanzo greco di Alessandro. Il giudizio deUo Schlegel sulla difficoltà e la tortuosità délia lingua deä.'Itinerarium non si puô non condividere, ma egÜ mostra di non essere sensibile all'aspetto di maggiore interesse che l'opéra presenta: quello di costituire una bella testimonianza dei. caratteri che assume la lingua latina tardo-antica in un autore dotato di discreta cultura retorica, ma che scrive in una Imgua certamente ormai lontana dalla regolarità dd latino classico e largamente permeata di costrutti che tradiscono, insieme ad una certa fatica nella scrittura, l'influsso délia lingua d'uso. Mostra invece di saper cogliere l'importanza dell'operetta sotto questo profílo Angelo Mai, che, scrivendo anch'egli al Favre nel maggio del 1818 per ringraziarlo delle recensioni da lui dedicate all'edizione dei due testi, dopo alcune parole di cerimonia sul «nuovo e luminoso saggio della rara ed inmiensa di Lei erudizione» si spinge a difendere i motivi di intéresse lingüístico déll'Itinerarium:«Osservo poi che lo stile delle due opérette poco le è piaduto. In ció non ha torto; tuttavia lo stile dell'Itinerario è sí nuovo e sí strano, che appunto per questo titolo mi pare doversene far conto».^ Già nella
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