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MLN 117.1 (2002) 207-226



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Centuria:
Manganelli aspirante sonettiere

Grazia Menechella


Corsivi, sonetti e centurie

Cosa scrive Giorgio Manganelli? Scrive trattati, corsivi, racconti, dialoghi ma non scrive romanzi. Centuria. Cento piccoli romanzi fiume (1979) è un esperimento: trasferire una rigida struttura, come quella del sonetto, propria di un altro genere letterario al romanzo; il risultato è una raccolta di 100 romanzi di circa quaranta righe l'uno. L'intento di Manganelli è di non scrivere romanzi e di sicuro di non scriverne cento. Manganelli ha scritto racconti raccolti in volumi o che fanno la comparsa, come parentesi, intermezzi, nei suoi trattati. In Encomio del Tiranno l'autore disquisisce sulla proliferazione delle storie che chiedono di essere scritte:

Mi sono venute in mente due bellissime storie, almeno potrebbero essere bellissime, se qualcuno le scrivesse nel modo giusto. Ho detto che erano due, ma forse sono tre, o quattro. Vedete, le storie prolificano. Sono feconde. O non se ne pensa nessuna, o se ne pensano cento. (93; corsivo mio)

È così che forse è nata Centuria--Manganelli ha sostenuto di aver scritto queste cento storie una dopo l'altra nell'arco di due mesi (in Giovanardi).

Centuria viene scritto tra settembre e novembre del 1978 e pubblicato nel gennaio del 1979. Calvino, in quel periodo sta scrivendo Se una notte d'inverno un viaggiatore e quando legge Centuria, scrive una lettera a Manganelli da Parigi, lettera datata 31 marzo 1979, in cui dichiara l'entusiasmo per Centuria ("un libro bellissimo, un genere letterario straordinario"), comunica di aver proposto il libro per la [End Page 207] traduzione in francese (che uscirà infatti con la prefazione di Calvino), indica i quindici racconti che gli sono piaciuti di più e conclude: "Sono anche molto preoccupato perché il mio libro che uscirà appena riuscirò a finirlo contiene solo 10 romanzi e costerà pressapoco la stessa cifra. Come potrà reggere la concorrenza?" (Calvino, Lettera 20). Sulle affinità tra i due libri si è già soffermato brillantemente Guido Guglielmi 1 ; a me interessa sottolineare che in entrambi i libri, che si tratti dei 10 romanzi di Se una notte d'inverno un viaggiatore o dei 100 di Centuria, i testi si presentano apparentemente come frammenti, come ipotesi, come possibilità. In Centuria la riduzione del titolo al numero cardinale ha la funzione di menomare ulteriormente il microromanzo (ridotto a traccia, appunto) e il sottotitolo, Cento piccoli romanzi fiume, dice più del titolo; il titolo Centuria è un ovvio riferimento al Decameron 2 ma è nell'ossimorico sottotitolo Cento piccoli romanzi fiume che troviamo un preciso riferimento al genere narrativo dei microtesti. Manganelli si riferirà ai singoli testi come "centurie" e anch'io userò il termine centuria per definire i microromanzi con l'intento di sottolineare che si tratta di un nuovo genere. Di Centuria (al Centro di Ricerca sulla Tradizione Manoscritta di Autori Moderni e Contemporanei dell'Università di Pavia) ci sono due stesure dattiloscritte con una fase intermedia (riguarda pochi fogli). La prima stesura dattiloscritta dell'autore è la più importante: qui si vede come ogni centuria copre lo spazio di un foglio--ogni foglio ha come "titolo" il numero in ordine successivo. Le centurie rifiutate nella seconda stesura (n.19, n. 67, n. 79, n. 86, n. 91, n. 93) hanno tutte un punto interrogativo e non saranno corrette né recuperate in futuro 3 .

Questa prima stesura ci illumina sulla genesi del testo. È importante tener presente che nella prima stesura di Centuria, dalla centuria n. 4 in poi, Manganelli usa la stessa carta millimetrata destinata in genere ai corsivi e che lui usava regolarmente per i corsivi, carta che [End Page 208] presenta la numerazione delle righe e che dunque rende visivamente più chiara, poiché la misura, la lunghezza del testo. Inoltre, quando lo spazio del foglio non è sufficiente Manganelli non ricorre ad un secondo foglio ma allo spazio inizialmente lasciato in alto--e questo dettaglio mi sembra di particolare importanza. Si può stabilire un'analogia tra Manganelli scrittore e giornalista proprio mettendo a confronto centurie e corsivi. In entrambi i testi Manganelli ha presente uno spazio ben preciso da coprire: cinquanta righe per il corsivo, quaranta righe per la centuria (da...

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