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61o JOURNAL OF THE HISTORY OF PHILOSOPHY 27:4 OCTOBER 1989 Modrak has put up a valiant fight from which we may learn. It is hardly her fault if Aristotle's epistemology is beset with the problem of how the contents of our perception can be universal, if universals are the termini of the whole intellectual process. Nevertheless, in attempting to clarify Aristotle's position, Modrak merely makes Aristotle 's problems her own. DANIEL H. FRANK University of Kentucky A. Brancacci. Rhetorike philosophousa. Dione Crisostomo nella cultura antica e bizantina. Bibliopolis: Napoli, s.d. (ma 1986 ). Pp. 347. L35 .~176176 Per poter comprendere adeguatamente questo denso lavoro, non limitato ad un orizzonte di mera ricostruzione storiografica, occorre tener conto dello sfondo concettuale sul quale I'A. intende dichiaratamente muoversi. Nell' Introduzione, infatti, vengono resi espliciti il fascino e l'interesse di una tradizione dionea, che "si struttura, nei secoli che vanno dall'et~ degli Antonini fino ali'et~ di Sinesio, attorno a un tema di dibattito ben definito---il problema delle relazioni tra eloquentia e philosophia--il quale assicura a tutta la vicenda una obiettiva unit~ storiografica e uno spiccato interesse teorico" (a 2). Si tratta di un libro che, mentre offre una ricostruzione esaustiva della fortuna di Dione Crisostomo dal 2 sec. d.C. fino al 14 sec. bizantino, vuole anche ripercorrere alcuni tra i pifi significativi momenti di quel dibattito. AI fondo di questo duplice intento esegetico 6 operante la volont~ di sciogliere o, quanto meno, di chiarificare un nodo problematico di grande attualit~: quello relativo ai rapporti intercorrenti tra la filosofia e la retorica da una parte ed ii linguaggio dall'altra, ovvero, su un piano generale, il complesso tema delle relazioni tra idea e parola e, quindi, tra verit~ e persuasione, logica del necessario e logica del possibile. A questo proposito rA. richiama, giustamente, le pagine del Cratilo platonico, in cui simili intrecci con-cettuali sono ricondotti alia loro matrice primaria: rardua questione della connessione possibile tra piano ontologico e piano linguistico (I'A., del resto, individua un costante riferimento a Platone nella tradizione tardoantica interessata a tematizzare il contrasto tra filosofia, retorica e sofistica: non solo in Elio Aristide ed in Temistio, ma soprattutto helle due opposte posizioni di Filostrato e Sinesio). Alla luce di queste premesse ermeneutiche, I'A. esamina i primi momenti della costituzione della tradizione dionea nel 1 e nel ~ sec.: vengono cosi riproposti, sullo sfondo di una inequivocabile, diffusa circolazione del corpusDioneum, i giudizi di Quintiliano , di Epitteto, di Plutarco, di Plinio, del "discepolo" Favorino, di Frontone, il quale rivaluta 1' eloquentia, considerando essenziale la componente stilistico-letteraria della philosophia di Dione, di Marc'Aurelio e di Luciano, preoccupati, rispettivamente, di riconoscerne la dimensione politica (di "martire" della libert~ politica, per l'esattezza) e quella filosofica (di ooq~6g vicino ad una forma idealizzata di cinismo, come sar~ poi in Massimo di Tiro e, soprattutto, nei cosiddetti Epistolografi cinici); questa prima fase della fortuna dionea, per6, si presenta ancora priva di un consapevole approfondimento del gi~ citato nucleo teorico. BOOK REVIEWS 611 E' con Filostrato, in ogni caso, che inizia una nuova utilizzazione storiografica di Dione, che diventa ora un ~ctQdSe~y~ta di natura retorica all'interno di un ben pi~ ampio scontro ideologico sull'essenza di filosofia, retorica e sofistica. Ci6/~ evidente gi~ nella Vita di Apollonio di Tiana, ma diventa chiarissimo nelle Vite dei sofisti, esplicitamente indirizzate a demolire la svalutazione, di lontana matrice platonico-aristotelica (si pensi, e.g., a Phaedr. ~7oe; ~77b-c e a Metaph. F, loo4b~ 7 sgg.), della sofistica, che al contrario Filostrato celebra come O~lzoQt• q~t~.oooq)ogoa, cio~ come l'unica forma di "sapereforte ." Dione viene cosi presentato come padre spirituale della Seconda Sofistica, come filosofo-sofista, paragonato a Platone e Demostene, veto campione, insomma, di dtq~.etct ~eo~Qa~qtbwl, bench~ impegnato anche in una concreta attivit~ politicodeclamativa , rivoha all'elevazione morale delle citt~ da lui visitate nel periodo della sua lontananza da Roma (che Filostrato non considera una vera e propria qDvy~l).Questo ritratto, fondato su una lettura di un corpus Dioneum non ancora aggregato in edizione integrale, rivela la sua debolezza, secondo I'A., nella...

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