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124 VIII. Le rondini E per nove anni egli aspettò la morte che fuor del mare gli dovea soave giungere; e sì, nel decimo, su l’alba, giunsero a lui le rondini, dal mare. Egli dormia sul letto traforato cui sosteneva un ceppo d’oleastro barbato a terra; e marinai sognava parlare sparsi per il mare azzurro. E si destò con nell’orecchio infuso quel vocìo fioco; ed ascoltò seduto: erano rondini, e sonava intorno l’umbratile atrio per il lor sussurro. E si gittò sugli Omeri le pelli caprine, ai piedi si legò le dure uose bovine: e su la testa il lupo facea nell’ombra biancheggiar le zanne. E piano uscì dal talamo, non forse udisse il lieve cigolio la moglie; ma lei teneva un sonno alto, divino, molto soave, simile alla morte. E il timone staccò dal focolare, affumicato, e prese una bipenne. Ma non moveva il molto accorto al mare, subito, sì per colli irti di quercie, per un vïotterello aspro, e mortali trovò ben pochi per la via deserta; e disse a un mandriano segaligno, che per un pioppo secco era la scure; ...

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