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  • Un sermonario illustrato nella Basilea del Narrenschiff Il Quadragesimale novum de filio prodigo (1495) di Johann MederParte seconda – L’edizione del sermonario e il rapporto tra Johann Meder e Sebastian Brant*
  • Pietro Delcorno (bio)

Nella prima parte di questo studio sono state analizzate la struttura e le particolarità del Quadragesimale novum.1 In [End Page 403] questa seconda parte ci proponiamo di mettere in luce tre aspetti legati a questo sermonario: i punti di contatto tra questo ciclo di prediche e la contemporanea pubblicazione del Narrenschiff nel 1494; il rapporto tra Johann Meder e Sebastian Brant; le caratteristiche dell’edizione del Quadragesimale novum come sermonario latino illustrato.

1. Uno stultus sotto Il pulpito e due immagini del Narrenschiff

Nei giorni di Carnevale del 1494, l’editore di Johann Bergmann van Olpe pubblica a Basilea il Narrenschiff di Sebastian Brant. Questa satira morale della società contemporanea, conobbe un rapido e amplissimo successo, diventando un vero best-seller, presto tradotto (o rielaborato) e diffuso in tutta Europa.2 Accanto all’abilità di Brant nel catturare l’attenzione del pubblico, un ruolo decisivo nella fortuna di questo libro lo ebbero le illustrazioni, volute da Brant e strutturalmente inserite nel testo, descritto fin dalla prefazione come un Narren Spiegel, uno specchio dei folli.3 Le xilografie [End Page 404] sono dovute a un gruppo di disegnatori che ha nel giovane Dürer la figura di spicco e costituiscono uno dei migliori prodotti dell’editoria del tempo.4 Non a caso, nel poliedrico percorso del Narrenschiff, l’elemento costante è la ripresa di queste immagini, anche là dove la poesia di Brant sarà solo un riferimento lontano.5 Nel testo e nelle immagini del Narrenschiff confluiscono anche molti temi presenti nella precedente predicazione. Lina Bolzoni, mostrando il nesso tra alcune di queste xilografie e passi delle prediche di Bernardino da Siena, segnala come si possano considerare «le illustrazioni della Nave dei folli [...] come il punto di arrivo di una lunga tradizione di interazione fra parole e immagini».6 Se [End Page 405] nel testo di Brant confluiscono temi precedenti, esso apre anche a futuri sviluppi: non solo si può dire che col Narrenschiff «la Folie fait son entrée triomphale sur la scène de l’histoire artistique et littéraire»,7 ma l’influsso esercitato da alcune immagini del Narrenschiff sarà capace di far nascere nuovi modelli, come nel caso emblematico della giustizia bendata, studiato da Prosperi.8 Inoltre, sono immagini che non solo provengono (anche) dalla cultura diffusa dai sermoni, ma che, rinnovate dal lavoro di Brant (e Dürer), ritornano alla predicazione. La possibilità di considerare il Narrenschiff come una sorta di ‘sermonario,’ non è dovuta tanto dal ritrovarvi temi, auctoritates, exempla tipici della predicazione, ma dal fatto che questo testo ha ricevuto all’epoca il massimo riconoscimento possibile in questo campo: nel 1498 il Narrenschiff venne scelto da Geiler von Kaisersberg,9 predicatore [End Page 406] della cattedrale di Strasburgo e amico di Brant, come guida dei propri sermoni per più di un anno, fornendo la base per una sorta di nuova predicazione ad status.10 Sottolineando questa circolarità tra pulpito, libro e immagini, tra il poema di Brant e i sermoni di Geiler, la Bolzoni indica come essi «attingano a un’unica tradizione, che attraversa generi letterari diversi, così come pratica la commistione, e la traducibilità reciproca, fra parole e immagini».11 [End Page 407]

Se il ciclo di Geiler del 1498 diventa una specie di consacrazione dal pulpito delle potenzialità ‘predicatorie’ del Narrenschiff, già nel 1494 Johann Meder, in contemporanea con l’edizione, mostrava un’interessante convergenza e un preciso contatto con il testo di Brant appena pubblicato. Meder infatti mostra di ispirarsi direttamente ai Narren di Brant, o almeno di utilizzarli, in un punto strategico del suo quaresimale, proprio nel sermone di apertura, dove la prima parabola/visione racconta di un Narr sotto il pulpito.

1.1 Lo stultus ai piedi del pulpito

Nella prima predica il figlio prodigo, ovvero il peccatore che si allontana da Dio, è definito puer fatuus. L’angelo custode sviluppa la sua argomentazione sulla base di una serie di auctoritates bibliche che connotano negativamente l’essere stultus e la prima citazione, «Perversi difficile...

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