Abstract

Il testo più antico del martirio del vescovo Fruttuoso e di due suoi diaconi è una passio coeva a questo evento, che ci è pervenuta anonima e che comunemente è citata come Acta Fructuosi o più semplicemente Acta. Accingendosi a narrare la morte tra le fiamme dei tre martiri, l'autore ci dice che, per il loro coraggio, i tre religiosi s'erano rivelati simili ai tre giovani ebrei ch'erano stati condannati dal re Nabucodonosor a morire tra le fiamme, ed aggiunge che le tre Persone della divina Trinità avevano assistito al loro martirio. Anche Ausonio nei Versus Paschales, composti tra il 367 ed il 375, avrebbe usato alcuni motivi che trovava già negli Acta. E tuttavia, dopo avere parlato a lungo nei vv. 16-23 della Trinità celeste, al cui interno Dio Padre occupa una posizione di primo piano, in termini non meno laudativi egli ravvisa una "trinità terrena," di natura imperiale, nella struttura amministrativa che in quegli anni Valentiniano I aveva dato all'impero romano, allorché aveva cooptato al governo dello stato prima il fratello Valente e successivamente il proprio figlio Graziano. Con numerosi ed evidenti riscontri lessicali, nel Perist. 6 Prudenzio avrebbe sostituito alla "trinità imperiale" del carme ausoniano una "trinità" anch'essa terrena, costituita dagli stessi tre martiri spagnoli di cui si parla negli Acta. L'affinità di certe situazioni ed i numerosi riscontri lessicali abbastanza allusivi presenti nei due scritti ci sollecitano a vedere nei Versus un nuovo originale intertesto dell'inno prudenziano, che finora è sfuggito agli studiosi.

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