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BOOK REVIEWS 139 timo Croce avrebbe avuto coscienza dell'abissale differenza tra lo Spirito universale e l'uomo transeunte. "Croce lo sapeva quando-secondo la testimonianza di Antoni--intendeva lo Spirito come Dio stesso, e non lo confondeva con me, che da lui sono "ispirato" durante quella traiettoria che chiamo mia vita. Ma Croce riperdeva quella consapevolezza quando, per la superstizione dell'immanenza, diceva che io stesso "sono" spirito. Col che, tutto il suo concerto dello Spiilto restava falsato, e la sun filosofia si batteva per una tesi che non rispondeva alla sua concezione pifl profonda" (p. II). Qui forse l'illustre Maestro esagera nell'interpretare troppo benevolmente, ch~ s'6 vero che nel Croce fu vivo un profondo motivo ascetico che gli fece concepire la vita come operosit~ in eui brueiare piaceri e passioni al servizio dell'ideale, tale ascetismo dava valore soprattutto agli atti senza preoccuparsi della personalit~ ehe li genera. Da ci6 quella concentrazione esclusiva sull'opus per]ectum, ch'io ho illustrata nel mio volume: Benedetto Croce ed il pensiero contemporaneo (Milano: Longanesi, 1963), in cui, facendo tesoro, tra l'altro, anche delle meditazioni del Guzzo, ho mostrato tutto il pericolo d'una concezione ehe accentuava cos~ fortemente il valore degli atti, da sacilficare il rilievo dovuto alla personalit~ e quindi ogni autentico sentimento religioso. Quella di Croce fu come quella d'Erasmo, a cui ho ritcnuto di doverlo paragonare , religione delle humanae litterae, della cultura e della lama letteraria, e non gi~ religioue protesa verso quel Dio "che atterra e suscita, che affanna e ehe consola". Pifi profondamente pervaso di spiilto schiettamente religioso fu invece, come ben sottolinea il Guzzo, Giovanni Gentile, ch'ebbe ben ultra apertura umana e pifl alto empito filosofico. Peraltro la sua pifl che una costruzione critica, fu una visione lirico-speculativa ch'ebbe la virtfl di fugare e superare tutte le posizioni del naturalismo ingenuo, ma di cui ~ difficile indicate la sostanza logica. I1 Guzzo, che traceia un superbo profilo dell'uomo Gentile, che fu un Maestro nel senso pifi alto dalla parola, laseia tuttavia, col garbo che gli ~ proprio, intravedere la debolezza della posizione attualistica derivata da una unilaterale interpretazione della gi~ unilaterale interpretazione di Kant e di Hegel data da Bertrando Spaventa e da Donato Jaja. Egli seopre l'equivoco celato nella confusione per cui l'Io penso kantiano, forma universale della conoscenza, viene scambiato per un Soggetto assoluto che pensa nell'uomo. Nella mirabile quinta lezione, il Maestro dell'Ateneo torinese, mette a nudo gli equivoci dell'idealismo, d'antico stampo, e pur collocando nella giusta luce le profonde esigenze speculative da esso rappresentate, ne confuta gli errori. Ma tutto ci5 con garbo pail all'acume e, mostrando chese si ~ potuto andare pifl oltre e giungere ad una concezione integrale della persona umana, ~ stato solo facendo fruttificare la lezione di quell'idealismo. E'questo il succo del libro del Guzzo, materiato di diseernimento e frutto d'un profondo equilibrio spirituale. Egli non solo rende giustizia all'opera di rinnovamento culturale dello idealismo italians, ma anche nile sue esigenze speculative, che sono state superate ad opera del progresso filosofieo, di cui lo stesso Guzzo ~ stato pars magna, ma che conservano nondiemeno un non dimenticabile valore. EDMONDO CLONE Naples, Italy II giovane Feuerbach. By Claudio Cesa. (Bail : Laterza, 1963. Pp. 302.) This is the first reconstruction of Feuerbach's earlier development (1830-1840), a period which has been systematically neglected by other studies that have, instead, centered on Feuerbach's maturity. The author's interest in this subject and the way he treats it are clearly expressive of his reaction against both the usual interpretation of the Hegelian school and of Feuerbaeh himself. Generally, these interpretations consider Feuerbach simply as a link between Hegel and Marx, not as a historically significant figure independent of the main trend of ideas of that time. Professor Cesa has selected Feuerbach as the most significant personality in that transitional milieu--the most significant for philosophy in particular because he was the only one among Hegel's direct disciples who was mainly interested in philoso- 140 HISTORY OF PHILOSOPHY phy rather than in theology or politics. Feuerbach's central role in the crisis of...

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